Quello che può aprire la porta è la consapevolezza e l’attenzione quotidiana: consapevolezza di come parliamo, di quello che diciamo, di come camminiamo, di quello che pensiamo. È come pulire una camera e poi tenerla in ordine. Tenere la stanza in ordine è importante in un senso, ma totalmente privo di importanza in un altro. Ci deve essere ordine in una stanza, ma l’ordine non aprirà la porta o la finestra. Quello che aprirà la porta non è il vostro volere o il vostro desiderio. Non potreste invitare l’altro. Tutto quello che potete fare è tenere in ordine la stanza, il che vuol dire essere virtuosi per il fatto in se stesso e non per quello che esso porterà con sè. Essere equilibrati, ragionevoli, tranquilli. Allora, forse, se siete fortunati, la finestra si aprirà e il vento entrerà. Ma può anche non succedere. Dipende dallo stato della mente. E lo stato della mente può essere compreso solo da voi stessi, osservandola, non tentando mai controllarla, non prendendo posizioni, senza mettersi in una posizione di contrasto, o essere d’accordo, senza mai giudicare - cioè osservarla senza fare scelte. E da questa consapevolezza senza scelta la porta potrebbe aprirsi e voi conoscerete quella dimensione in cui non esiste conflitto e non esiste tempo.
Jiddu Krishnamurti, Libertà dal conosciuto, Ubaldini, Roma 1973
LA LOCANDA
È come una locanda l’essere umano.
Ogni mattina, qualcuno che arriva.
Gioia, tristezza, squallore,
Rapidi e fuggevoli si presentano alla coscienza,
Visitatori inattesi.
Accoglili di buon grado! Anche se una folla di afflizioni
Irrompe impetuosa nella tua casa
Spazzando via ogni arredo,
Onora ogni ospite.
Forse ti sta ripulendo
Per prepararti a un piacere nuovo.
Pensieri cupi, vergogna, risentimenti:
Apri loro la tua porta ridendo,
Invitali a entrare.
Ringrazia chiunque si presenti,
Perché è una guida
Che ti è stata mandata da lontano.
Rumi, poeta, giurista, teologo e mistico sufi
Maulana Gialal al-Din Rumi
PARADOSSO
È un paradosso incontrare così tanto rumore interno
Quando per la prima volta tentiamo di sederci in silenzio.
È un paradosso che sperimentare il dolore sciolga il dolore.
È un paradosso che stare fermi possa condurci
Così pienamente nella vita e nell’essere.
La nostra mente non ama i paradossi. Vogliamo che le cose
Siano chiare, così possiamo mantenere le nostre illusioni di sicurezza.
La certezza genera un tremendo compiacimento.
Ciascuno di noi possiede un più profondo livello dell’essere, comunque,
Che ama il paradosso. Sa che l’estate sta già
Germogliando come un seme nel cuore dell’inverno. Sa
Che nel momento in cui siamo nati, iniziamo a morire. Sa
Che ombra e luce sono sempre insieme,
Il visibile mescolato con l’invisibile.
Quando sediamo immobili siamo profondamente attivi.
Restando in silenzio, possiamo sentire il frastuono dell’esistenza.
Attraverso la nostra volontà di essere quello che siamo,
Diventiamo uno con il tutto.
Ora, molto lentamente e con gentilezza, mantenendo ancora la consapevolezza del vostro corpo, quando siete pronti, aprite gli occhi e permettete alla vostra consapevolezza di includere la stanza e le altre persone presenti.
Gunilla Norris, psicoterapeuta, scrittrice e insegnante di meditazione (Svezia, 1939)
Cosa intendiamo con la parola consapevolezza? Intendiamo la pura attenzione silenziosa e non giudicante presente nel momento presente. E contemplare il corpo e la mente vuol dire osservare con questa attenzione le sensazioni fisiche, l’avvicendarsi di attrazione e repulsione nella nostra mente, il succedersi di emozioni e stati d’animo; vuol dire osservare i pensieri e le immagini che accompagnano gli stati d’animo. Corrado Pensa, Il silenzio tra due onde.
N.B.: Leggere può essere molto istruttivo e fonte di ispirazione, ma non può prendere il posto della pratica: la pratica è comunque più importante. Queste letture potranno però sostenere la vostra pratica di consapevolezza, sia formale che informale. A volte leggere una o due pagine sarà più che sufficiente… e poi portate quello che avete letto nella meditazione seduta, lasciando che risuoni nel cuore e nella mente nel corso della pratica ma anche nel vivere la vita di tutti i giorni.