Non sempre è semplice riconoscere se siamo nella mente saggia oppure stiamo prendendo un abbaglio. Spesso ce lo chiediamo quando dobbiamo prendere una decisione oppure operare una scelta, per esempio quando siamo indecisi se fare o non fare una cosa, se fidarci oppure no di una persona…
Quando abbiamo la netta sensazione che qualcosa non vada oppure paura che le cose vadano a finire male, converrebbe sempre dargli ascolto. Spesso invece non ci fidiamo di noi stessi, interpretiamo cognitivamente queste sensazioni come nostre paure irrazionali, quando invece si tratta a tutti gli effetti di intuizioni, segnali che aspettano solo di essere colti. Tentiamo di piegare, di mortificare la nostra intelligenza intuitiva assoggettandola alla mente razionale, eleggendola sovrana, e ci mettiamo così un dittatore in casa. Pensiamo quindi di dover andare avanti per la nostra strada superando o meglio ignorando queste sensazioni perché non giustificate dai fatti (al momento non c’è nulla di cui preoccuparsi o ancora non è successo niente). La paura invece trova spesso una sua matrice nella realtà, il superamento della paura, ossia il coraggio, non deriva dalla convinzione che tutto andrà bene, ma dalla fiducia. La fiducia nel fatto che comunque le cose andranno come devono andare, e che noi avremo la forza e la libertà di scegliere. Spesso ci aggrappiamo alle nostre idee perché pensiamo che se le cose cambieranno senza che non le si decida, ne moriremo, dopo non ci sarà più niente da fare per noi. E invece dopo arriva sempre qualcosa d’altro e noi possiamo sempre essere liberi di scegliere, se non gli eventi, il nostro modo d’affrontarli. La fiducia risiede anche nelle nostre risorse, nell’insita capacità dell’essere umano di adattarsi, di trovare soluzioni e, non ultimo, di cambiare idea! Il coraggio affonda quindi le sue radici nell’idea che non siamo noi a decidere come deve andare la vita, ma che è la vita a insegnarci come doveva andare. In ultima analisi la paura finisce quando si lascia finalmente andare l’avversione al cambiamento, all’idea che le cose possano finire per fluire in qualcosa d’altro. Occorre in ogni caso conoscere bene le nostre emozioni e distinguere la mente saggia e intuitiva da ciò che non lo è. In questo caso riconoscere un’intuizione da un’emozione di paura. Un’intuizione saggia corrisponde a un sapere profondo che nasce da uno spazio di quiete e rilassamento. L’emozione invece spinge sempre all’azione, corrisponde a un impulso ad agire, spesso a evitare, nel caso della paura, quindi se sentiamo un’emozione di questo tipo conviene ascoltarla prima di decidere di fare “l’azione opposta”.